Buon pomeriggio Cactus! Come state? Oggi, finalmente, vi porto la recensione di una mia recente lettura: "Kegivos, Sogni Mortali", di Luca Marini. 
Di seguito vi lascio la trama e poi ne parliamo un pò insieme.



Trama
Vargas è un ragazzo di un futuro non molto lontano. In una serata con gli amici come tutte le altre, una zanzara lo punge e durante un sogno viene catapultato in una realtà parallela. Insieme a Orna si ritrova in un regno in cui vivono spiriti, ninfe e cavalieri. Ma ogni mondo ha i suoi equilibri, spesso fragili e precari. Sarà una regina e la sua sete di potere a incrinare le sorti di quel regno tanto pacifico. Fra passioni e tradimenti, successi e insuccessi, avventurose missioni e pericoli, i ragazzi, con l'aiuto di saggi veterani cercheranno di fermare per sempre la minaccia che incombe. Riusciranno a placare l'aspra vendetta della regina? Basteranno la magia e gli addestramenti appresi a trarli in salvo? Un futuro incerto. Un mondo nuovo. La propria casa lontana.

Il libro si concentra sulle vicende di Vergas, Orna, Galant, Samatha, Eze e Nakuri.
Non si focalizza su un principale protagonista, anzi, ci presenta tutti i personaggi lasciandoci il tempo di conoscerli. Seguiamo, infatti, le loro vicende, partendo da una cittadina, Kaloo, a prima vista tranquilla, per poi essere trasportati in un Mondo fantastico caratterizzato da Spiriti, Cavalieri e Ninfe.

Le scene hanno una loro parte "comica" che ci trasmette, come introdotto nella prefazione, "una vena sciocca per criticare la società contemporanea che vive di amori frivoli e sentimenti superficiali".
I stessi personaggi, vengono utilizzati per trasmettere questo messaggio:
"l'uomo contemporaneo che continua a vivere senza ricercare un fine che permetta di renderlo migliore".
Il potere dell' amicizia, anche se fondata su sentimenti superficiali, viene ribadito spesso.
Ci viene mostrata una nuova idea di "legame",  un legame non definito e, al quanto superficiale tra i vari personaggi.


              (Questa mappa é stupenda)

La narrazione risulta essere molto veloce. Un particolare che ho apprezzato, questo infatti, ci permette di rimanere incollati alle pagine del libro fino alla fine. Solo dopo aver portato tutti i "nodi al pettine", infatti, potremo comprendere i segreti che si nascondono tra le pagine.

I dialoghi sono, alcune volte, eccessivamente brevi e intervallati da descrizioni futili, troncando quella curiosità che nella mente del lettore era nata. I personaggi, in generale, non hanno un proprio carattere che li definisca, davanti al lettore rimangono solo un nome in più da ricordare.  Un vero peccato, i protagonisti, infatti, se caratterizzati meglio, potrebbero essere un punto di forza di questo libro.

Alcune "regole" di questo mondo si contraddicono durante la narrazione, lasciando, così, al lettori alcuni dubbi. 
Le descrizioni, per quanto riguardano le varie battaglie, sono abbastanza scarne, molto probabilmente, una rimpolpata di quest'ultime, renderebbe più facile immedesimarsi nella situazione.

Tenendo conto dell' età in cui Marini scrisse il libro, possiamo comunque apprezzare Kegivos, Sogni Mortali come suo libro d'esordio.

Ringrazio ancora l'autore per avermi permesso di leggere il suo libro e vi ricordo che, qui sul blog, trovate amche la recensione del suo racconto: "Azzurrina".
Ciao Cactus!🌵






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