La Guerra dei Papaveri || Review Party

 Buon pomeriggio Cactus, come state?

Oggi volevo condividere con voi alcune mie riflessioni su "La Guerra dei Papaveri", uscito il 13 Ottobre per Mondadori Oscar. Come vi avevo già anticipato, questo articolo è dedicato al Review Party organizzato da Giulia, che ringrazio ancora molto. Di seguito vi lascio quindi la trama e alcune mie considerazioni.


Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.


La Guerra dei Papaveri è senza esitazione un libro che definirei crudo ed esplicito. Le principali tematiche che Kuang risalta sono, infatti, la tossicodipendenza, il genocidio e la guerra.                            Rin è una ragazza orfana di Guerra e, sotto la costrizione degli zii smercia oppiacei nel negozio di famiglia. Già promessa in sposa in età precoce, Rin sceglie un destino diverso da quello che le è stato imposto. Finalmente è libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta.

"Tutti gli esseri Umani sanno dov'è il loro posto quando adempiono al ruolo che è stato loro assegnato. Soltanto quando ogni creatura rispetta l'ordine celeste, può sussistere la pace."

Veniamo costantemente trasportati in una società buia e mostruosa. Davanti ad una Guerra  straziante. In una battaglia combattiamo il Nemico e, quanto vorremmo che avesse le fattezze di un mostro senza faccia; non pensiamo possa ricordarci la nostra gente, quella che definiamo fratello e sorella. Semplici esseri Umani.                                                                                                                                           

Ma quando non consideriamo gli alti, umani come noi, allora diventano il "diverso".                                    La  Guerra, è questo quello che accade quando una "razza" decide di essere superiore all'altro.

"Nella Guerra contano gli assoluti. Noi o Loro. Vittoria o Sconfitta. Non esistono vie di mezzo. Né misericordia. E nemmeno resa. (...) Perchè la Guerra è necessità."



Ma cosa succede quando decidiamo di non assumerci le nostre responsabilità?                                Kuang riflette sull'importanza di ogni vita, indipendentemente se guidata da un animo nobile o meno. Si concentra sul bisogno Umano di dimenticare le proprie colpe, di ricevere perdono. Ma nessuno è in grado di dimenticare quello che è stato, si sceglie solo di allontanarsi dalla realtà...                                  

" < Ma noi abbiamo ucciso... > "

" < Abbiamo vinto una Guerra! > "

Bisogna pensare che sia stato necessario , è una bugia che dobbiamo raccontarci. 


Ho apprezzato moltissimo questo romanzo. Grazie al suo stile elegante ma semplice, Kuang, ci immerge in una storia catastrofica, ricca di sangue, vendetta ed odio. Fin dalle prime pagine riusciamo ad empatizzare molto con ciascuno dei personaggi, ed è proprio questo che ci permette di immedesimarci a pieno nella storia, farne parte e viverla.

Anche se molto introduttivo, questo primo volume riesce comunque nel suo intendo. Avrei apprezzato, però, maggiormente uno stile di scrittura più lento e tranquillo, in grado di farci assaporare a pieno ogni singola emozione. Anche per quanto riguarda le tempistiche, una maggior accuratezza nel descrivere avvenimenti e località, sarebbe stato un punto in più a favore di questo libro.                                            Nonostante questo resta una lettura piacevole, ricca di riflessioni e perfetta per un lettore impegnato.

Ringrazio ancora molto Giulia per avermi permesso di partecipare a questo evento e la Mondadori per averci fornito il file in anteprima.                                      Di seguito vi lascio la locandina del Review Party con le tappe dei giorni precedenti:





Commenti

  1. Ciao Azzurra :D
    E' curioso come uno stesso romanzo, può suscitare emozioni così diverse. Io personalmente non l'ho apprezzato, sono arrivata ad un certo punto che mi sono dovuta fermare.
    La stavo vivendo sinceramente male come lettura, perchè non riuscivo ad entrare in sintonia con nessun personaggio e non me la sentivo più di continuare a forza.
    Concordo sul messaggio che vuole mandare, alla fine siamo tutti esseri umani, eppure in guerra per cercare di andare avanti, ci si giustifica dicendo che era necessario e si inizia a vedere l'altro solo come un nemico e non un essere umano.
    Eppure, eppure.... non mi è piaciuto.
    Troppo lento e allo stesso tempo troppo veloce.
    (AlessandraNekkina9372)

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    Risposte
    1. É bellissimo notare come trasmetta sensazioni diverse, anche se tratta tematiche importante e profonde, l'ho trovato anche io a tratti troppo lento e spesso invece troppo veloce... Sono comunque curiosa di sapere come continuerà la storia��

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